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lunedì 29 novembre 2010

Anteprima delle confidenze di Wikileaks sull'Italia e sul Mondo


Pubblicati i file riservati di Wikileaks. All'Italia gli Usa accusano i rapporti con la Russia: "Lucrosi contratti nel campo energetico". Un file pure su Frattini: "Frustrato dal doppio gioco della Turchia". Nel 2009 Ban Ki-Moon fatto spiare dal Dipartimento di Stato Usa. Sull'Arabia Saudita: "Voleva attaccare l'Iran". Su Erdogan: "Tendenze islamiste". Putin definito "alpha dog". Guantanamo, soldi agli Stati che accettano i detenuti

Roma - Oltre 250 mila documenti top secret. E' il mondo visto con gli occhi degli Stati Uniti quello svelato da Wikileaks e ribattuto dalla rete sui principali siti di tutto il mondo. Nelle parole del ministro degli Esteri Franco Frattini la gravità del momento: "E' l’11 settembre della diplomazia mondiale perché faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati". Le rivelazioni non escludono nessuno. Ce n'è per tutti. Dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ("sembra il portavoce di Putin") al presidente francese Nicholas Sarkozy ("imperatore senza vestiti"), dal colonnello Muammar Gheddafi ("procaci biondine come infermiere") al presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad paragonato a Hitler. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo quanto si è appreso da fonti autorevoli, quando gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni sull'Italia, si è fatto una risata.

I SEGRETI DELLA DIPLOMAZIA USA
ITALIA Secondo quanto riportato dal New York Times, le accuse mosse al governo italiano dall'America sarebbero legate ai buoni rapporti che intercorrono tra Mosca e Roma. Diplomatici americani riportano nel 2009 come i loro contatti italiani descrivano il rapporto fra Berlusconi e Putin come "straordinariamente stretto". Un rapporto fra i due che include anche "generosi regali", lucrosi contratti nel campo energetico e "un oscuro intermediario italiano che parla russo". Nei documenti si legge anche che Berlusconi "sembra sempre di più il portavoce di Putin" in Europa. El Pais, invece, ha messo in rete parte dei file confidenziali in cui si parla anche delle "feste selvagge" del premier: è un leader "fisicamente e politicamente debole" le cui "frequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza".

ONU Il Dipartimento di Stato Usa nel luglio 2009 ordinò di spiare i vertici delle Nazioni Unite, compresi il segretario generale, Ban Ki-moon, e i rappresentanti in Consiglio di sicurezza di Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna. La direttiva "classificata" fu spedita a 30 ambasciate a nome della segretaria di stato, Hillary Clinton, e chiedeva la raccolta di dati personali su questi e numerosi altri dirigenti e anche sottosegretari, consiglieri e collaboratori, comprese le password usate, le chiavi in codice usate per comunicare e anche i dati biometrici. "Informazioni - scrive il Guardian - che sembrano sfumare il confine fra diplomazia e spionaggio".

IRAN Da Le Monde il focus sui rapporti tra gli Stati Uniti e l'Iran. Nel mirino dell'amministrazione americana il dossier nucleare. In alcune dichiarazioni raccolte a Parigi da diplomatici che parlano con un iraniano che lavora a Teheran per un’organizzazione internazionale, l’Iran viene descritto come "una totale dittatura". I documenti rivelano anche un tentativo di assassinare, nel gennaio 2010, "un presentatore televisivo irano-americano" che vive a Londra protetto dai servizi inglesi. Un agente iraniano avrebbe "tentato di reclutare in California un killer per assassinarlo".

GUERRA CON L'IRAN In un dispaccio rivelato dal Der Spiegel si parla di colloqui confidenziali di funzionari Usa con il principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed Bin Zayed in cui secondo il principe "una rapida guerra convenzionale con l’Iran sarebbe meglio delle conseguenze a lungo termine di un conflitto nucleare". Secondo il generale americano David Patraeus l’Iran sarebbe per gli Stati Uniti "il migliore strumento di reclutamento", mentre "il numero di alleanze e di accordi per un sostegno militare tra Usa e partner arabi nel Golfo è considerevolmente aumentato".
LIBIA Fra le note filtrate dagli armadi riservati della diplomazia americana, fra "le più delicate" El Pais cita questa sera quelle sul leader libico Muammar Gheddafi. Nei suoi messaggi l’ambasciatore americano a Tripoli "racconta che Gheddafi usa il botox ed è un vero ipocondriaco, che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori". Secondo i rapporti inviati dalla diplomazia americana a Washington, il leader libico è visto "raramente" senza la compagnia di Galyna Kolotnytska, la "sua infermiera ucraina", descritta come una "bionda voluttuosa". Senza la sua presenza "Gheddafi non si sente a suo agio".
TURCHIA Secondo quanto pubblicato dallo Spiegel nei documenti di Wikileaks gli Usa mettono in evidenza che il primo ministro turco Erdogan costituisce una minaccia islamica perché sarebbe in particolare sotto l’influenza del suo ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu. Secondo i diplomatici americani Davutoglu sarebbe "particolarmente pericoloso" per le influenze fondamentaliste da lui esercitate su Erdogan. Un consigliere del partito turco al governo Akp dichiara ironicamente in un documento americano "vogliamo riprenderci l’Andalusia e vendicarci della disfatta dell’assedio di Vienna nel 1683". Erdogan avrebbe sistemato in posizioni di comando banchieri islamici e si informerebbe esclusivamente attraverso giornali vicini al fondamentalismo. Nel documento è scritto che "il capo del governo turco è circondato da una cerchia di ferro di consulenti sottomessi (ma presuntuosi)" e si considera "il tribuno popolare dell’Anatolia".

COREA Immaginando un eventuale collasso della Corea del Nord, i funzionari americani e sudcoreani hanno discusso della prospettiva di una Corea unificata, nel caso i problemi economici e la transizione politica del Nord avessero portato all’implosione del paese. I sudcoreani avevano anche preso in considerazione incentivi commerciali alla Cina. A rivelarlo è stato l’ambasciatore americano a Seoul, Kathleen Stephens. A febbraio aveva riferito a Washington che i funzionari sudcoreani ritenevano che "i giusti accordi commerciali avrebbero mitigato la preoccupazione cinese" di vivere con una Corea riunificata "alleata" degli Stati Uniti.

RUSSIA Il presidente russo Dmitri Medvedev "fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin", nonostante sia di rango maggiore. Vladimir Putin definito "alpha dog", il maschio dominante: è una delle colorite espressioni contenute dei cablogrammi del Dipartimento di Stato. Il presidente russo è uno dei leader mondiali che vengono etichettati senza peli sulla lingua dai diplomatici di Washington: il presidente afghano Hamid Karzai è "ispirato dalla paranoia" mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel "evita i rischi ed è raramente creativa". Le definizioni sono state raccolte dal Guardian, uno dei giornali a cui Wikileaks ha passato la mole di documenti diplomatici.
La Russia "é virtualmente uno Stato della mafia". Così i diplomatici americani secondo i documenti di Wikileaks riportati dai siti di alcuni quotidiani Usa. La Russia e le sue agenzie usano i boss della mafia per effettuare le loro operazioni, la relazione è così stretta che il Paese è divenuto "virtualmente uno stato della mafia".

CINA Il Politburo di Pechino guidò l’intrusione nei sistemi informatici di Google in Cina. Un contatto cinese informò l’ambasciata americana a gennaio. L’attacco informatico era parte di una campagna coordinata da figure del governo ed eseguita da esperti pirati reclutati dal governo cinese. Gli stessi entrarono, a partire dal 2002, nei sistemi informatici del governo americano e di alcuni alleati occidentali, in quelli dei Dalai Lama e di aziende americane.

I detenuti di Guantanamo Dopo le numerose polemiche riguardanti Guantanamo, i diplomatici americani fecero pressioni su alcuni paesi stranieri perché accettassero alcuni dei detenuti del carcere. Alla Slovenia fu detto che se voleva incontrare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe dovuto accettare un prigioniero, mentre all’isola di Kiribati furono offerti incentivi del valore di milioni di dollari per accettare un gruppo di detenuti. È quanto si legge in alcuni documenti trasmessi a Washington dai diplomatici americani. Gli Stati Uniti suggerirono inoltre che accettare più detenuti sarebbe stato "un modo low cost per il Belgio di emergere in Europa".

Un file pure su Frattini Il ministro degli Esteri Franco Frattini "ha espresso particolare frustrazione per il doppio gioco di espansione verso l’Europa e l’Iran da parte della Turchia". E' quanto rivela un telegramma - pubblicato da Wikileaks e classificato come segreto - inviato a Washington dall’ambasciata americana a Roma lo scorso 8 febbraio, in seguito a un incontro tenutosi tra il titolare della Farnesina e il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates. La "sfida, secondo Frattini, è portare la Cina al tavolo" dei colloqui sulla questione iraniana. Cina e India, secondo Frattini sono "Paesi critici per adottare misure che potrebbero influenzare il governo iraniano senza ferire la popolazione". Il ministro "ha anche proposto di inserire Arabia Saudita, Turchia, Brasile, Venezuela e Egitto nelle conversazioni". Frattini "ha anche proposto un incontro informale tra i Paesi del Medio Oriente" per "consultarsi sulla questione iraniana". E "il segretario di Stato Clinton è d’accordo".

Il fratello di Karzai Con Ahmed Wali Karzai, il fratellastro del presidente afgano, "dobbiamo avere a che fare in quanto numero uno del Provincial Council ma è sottointeso che è uno corrotto e un trafficante di stupefacenti". Questa la descrizione di Ahmed Wali Karzai fornita dai diplomatici americani, riporta il New York Times citando i documenti di Wikileaks. "Sembra non capire il livello di conoscenza che abbiamo delle sue attività. Dobbiamo monitoralo attentamente e in modo chiaro, inviandogli un messaggio chiaro".
E ancora. Quando il vicepresidente afghano Ahmed Zia Massoud lo scorso anno visitò gli Emirati Arabi Uniti, le autorità locali, in accordo con gli agenti americani della Dea (Drug Enforcement Administration), scoprirono che l'uomo portava con sé 52 milioni di dollari in contanti. Un successivo e ironico telegramma dell'ambasciata americana di Kabul definì il denaro "una somma significativa", precisando che Massoud poteva portarlo senza rivelarne né l'origine, né la destinazione. Il dirigente afghano ha sempre negato di aver portato denaro al di fuori dell'Aghanistan.
I 5 punti anti Iran del Mossad Una politica in cinque punti concepita per bloccare le ambizioni nucleari dell’Iran fu enunciata nel 2007 dal capo del Mossad Meir Dagan. In un incontro con il sottosegretario di Stato Nick Burns Dagan delineò i cinque "pilastri" della visione israeliana: un approccio politico, mediante il deferimento dell’Iran al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; misure segrete, sulle quali il documento non fornisce altri dettagli; "contro-proliferazione" ossia lo sforzo di impedire il trasferimento all’Iran del know-how e delle tecnologie nucleari; il ricorso a sanzioni economiche; cercare di fomentare in Iran un cambiamento di regime.

Nucleare, azioni contro il Pakistan Gli Stati Uniti fin dal 2007 hanno messo in atto un "considerevole sforzo segreto" per rimuovere dal Pakistan un reattore nucleare a uranio arricchito, nella convinzione che il Paese asiatico utilizzi il suo materiale nucleare per traffici illeciti. E' una delle rivelazioni di Wikileaks riportate dal New York Times. Il quotidiano precisa che nel maggio del 2009 l'ambasciatrice Anne W. Patterson riferì a Washington che il Pakistan si rifiutava in modo sistematico di concedere a esperti americani di visitare i suoi impianti nucleari. La ragione del rifiuto, per usare le parole di un dirigente pachistano che ha litigato con l'ambasciatrice americana, sta nel fatto che se i giornali locali fossero mai venuti a conoscenza della rimozione del reattore, "certamente - ha detto il diplomatico - il titolo sarebbe stato: 'Gli Usa si prendono le armi nucleari del Pakistan'".

Critiche anche ai reali britannici Ci sono anche apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti della famiglia reale e del governo britannico nei dispacci del Dipartimento di stato americano. Lo ha detto alla BBC Simon Hoggart, uno dei giornalisti del quotidiano Guardian che hanno lavorato alla massa di documenti messi a disposizione dei media dal sito di Julian Assange. In un dispaccio, che il Guardian metterà online nelle prossime ore, si afferma che almeno un esponente della famiglia reale britannica (si tratterebbe del principe Andrea) ha agito a volte in modo inopportuno. Altri documenti indicano che l'attuale premier, il conservatore David Cameron, non gode di grande considerazione alla Casa Bianca. Nemmeno il suo predecessore, il laburista Gordon Brown, tuttavia, era amato dagli americani. Secondo la BBC, dai dispacci che verranno pubblicati nelle prossime ore emergeranno anche "feroci critiche" all'operato della Gran Bretagna in Afghanistan.

E ad altri leader... Il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-il, è "un vecchio tizio flaccido che ha sofferto di traumi fisici e psicologici in seguito al suo ictus". Lo riporta il Guardian online. E nello Yemen, base di al Qaida nella penisola arabica, il presidente Ali Abdullah Saleh "é stato sprezzante, annoiato e impaziente" nell'incontro con John Brennan, il vice-consigliere per la sicurezza nazionale. Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, è definito "il vecchio pazzo" da Maite Nkoana-Mashabane, ministro sudafricano per la cooperazione internazionale. Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu è "elegante e affascinante" ma non mantiene mai le sue promesse, secondo un dispaccio dal Cairo che che riporta l'incontro con il presidente egiziano Mubarak.

Coinvolte 274 sedi diplomatiche Usa I file che Wikileaks ha iniziato a pubblicare online, coinvolgono 274 ambasciate, consolati e missioni diplomatiche americane in tutto il mondo. Lo rende noto Wikileaks sulla home page del sito. In totale i documenti sono 251.287 e includono 261.276.536 parole, un numero sette volte maggiore di quello dei file pubblicati sulla guerra in Iraq. Il periodo di tempo preso in considerazione va dal 28 dicembre 1966 al 28 febbraio 2010. Dei 'cable' - telegrammi - svelati da Wikileaks, 15.652 sono classificati segreti, 101.748 come confidenziali mentre 133.887 non sono classificati. E' l'Iraq - si legge nel sito - lo Stato di cui si discute con più frequenza, essendo citato in 15.365 documenti diplomatici. Sono poi 8.017 i telegrammi provenienti dal Dipartimento di Stato mentre l'ambasciata da cui è stato inviato il maggior numero di documenti è quella ad Ankara, in Turchia.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/esteri/wikileaks_file_gli_usa_spiavano_lonu_berlusconi_inetto_replica_ridere/usa-wikileaks-file-top_secret-washington-stati_uniti-farnesina-frattini/28-11-2010/articolo-id=490105-page=0-comments=1

domenica 28 novembre 2010

Il caso Wikileaks - Leggere bene le avvertenze...











La domanda che occorre porsi è: cosa succede quando "qualcuno con Potere" da a Wikileaks il "potere" (perchè poter dire la verità è una forma di potere), di rivelare le ingiustizie commesse dai governanti, dai servizi segreti e dai militari, a discapito di quelli delle altre nazioni, delle loro popolazioni o addirittura della propria?

Succede il caos.

Il caos fa crollare l'economia, produce anarchia e da il pretesto per scatenare le guerre.
Indovinate chi trae potere dalle guerre ?

Esatto.

Sono i "veri potenti".
Ma chi sono i veri potenti?

I veri potenti sono coloro sui cui mezzi si reggono gli equilibri fra una o più nazioni.
Sono coloro che stipulano accordi fra loro, per evitare guerre che non convengono loro.
Questa regola vale fino a quando le guerre non convengono...

Ma cosa accade quando invece ai potenti le guerre convengono? Accade che ad un'organizzazione o più organizzazioni, rappresentate da una o più persone, viene "concesso" di raccontare alle masse, quanto accade contro la volontà stessa dei governanti. I governanti infatti non sanno (o fingono di non sapere), che non sono realmente indipendenti.

Se fossero realmente indipendenti, non agirebbero mai contro il buon senso e la logica, perchè far soffrire un popolo non piace e non conviene a nessuno.
Neppure ai dittatori.

Vedete, i veri potenti, non partecipano alle guerre.
Ma quando hanno dei problemi come dire... logistici, le provocano.

Chiunque vinca, ai potenti non cambia niente, poichè non sono visibili televisivamente, e non hanno bisogno del denaro per governare.

Il denaro è un mezzo per controllare tutti i gradini di cui sono fatte le piramidi.
Ebbene i veri potenti non sono quelli in cima.
I veri potenti semplicemente NON ne fanno parte di quella piramide.
Le costruiscono ma non ne fanno parte.
E poi lasciano che tutti i mattoncini entrino a far parte del loro gioco.
Se la piramide crolla per una rivolta, per i veri potenti non c'è problema.
Ne costruiranno una più solida.

I pregiudizi e i dogmi politici e religiosi che vi hanno inculcato alla nascita non vi aiuteranno.

Riflettere su quanto vi sto dicendo invece si.

Come vi ho detto sin dall'inizio del mio percorso sul web i veri problemi del mondo "non furono mai questione di destra o sinistra, di politica o religione, neppure di denaro".

Questi affanni sono lasciati ai mattoncini delle piramidi...
Il vero potere mira a far si che le persone NON possano mai sviluppare una vera maturità psicologica.
Che siano sempre in tensione.

Che lo vogliano o meno, che lo sappiano o meno, "Burattini" e "Burattinai" (che in realtà senza saperlo sono burattini anche loro) sono tutti nella stessa barca a remare sotto le frustate di padroni invisibili ma in grado, se non la dirigono dove vogliono loro, di mandarla a fondo e costruirne un'altra...

A volte capita che alcuni però, non sapendo come funzionano davvero le cose, provino a governare bene.
Ed ecco che i potenti usano i mezzi a loro disposizione, per impedirgli di governare.
Dalla calunnia, alla disinformazione, all'odio.
E se non riescono a fermarlo, lo eliminano.

Non lo fanno direttamente: usano alcuni settori dei mattoncini delle piramidi che ne usano altri... che ne usano altri..
Lo insegna la storia.
Anche quella scritta dai vincitori.

Tante cose che si danno per scontate, se ci si riflette sopra senza ira, senza preoccupazioni per il domani (per quanto difficile sia), con serenità, dando un occhio alla storia dell'umanità, appaiono molto chiare anche ai non addetti ai lavori...

Quanto Vi ho detto è teoria o Realtà?
Alla vostra attenzione e al vostro intuito la corretta risposta.

Qualora un giorno verifichiate a vostre spese, la eventuale veridicità di quanto vi sto dicendo, e vogliate davvero creare un mondo migliore per voi stessi e chi amate, ricordate che l'unico vero modo di liberarsi da questi "potenti" NON è la violenza, nè il panico, nè l'egoismo nè l'apatia, nè il menefreghismo, nè l'isterismo, nè la depressione.

L'unica soluzione è l'imparare ad aiutarsi l'un l'altro cominciando ad andare d'accordo nelle piccole grandi cose.
Con equilibrio, MAI andando da un estremo all'altro, cioè dalla spiritualità dogmatica alla materialità più cinica.

EQUILIBRIO E RIFLESSIONI.
SEMPLICITA' E UMANITA'

Un Abbraccio

Adam